Capita di guardarsi allo specchio e vedersi una capigliatura fuori fase, spenta e ingestibile. A parte il colpo basso all’autostima (tutte sappiamo quanto la percezione di sé passi per una chioma tirata a lucido!) bisogna sapere che se caduta e indebolimento sono del tutto naturali nei cambi di stagione, quando la situazione si protrae nel tempo potrebbe essere la spia di problematiche importanti. Infatti, come ci spiega la tricologa Silvia Cecchinato, i capelli sono il termometro della nostra salute.

Cosa può nascondere una caduta anomala?

“C’è tutta una lista di elementi che possono causare caduta e alterazione della capigliatura in termini di qualità, in primo luogo le carenze nutrizionali: tipica la mancanza di ferro, correlata con una caduta che non si ferma, i capelli fragili che tendono a spezzarsi e a depigmentarsi, i fusti opachi. Anche la carenza di vitamina D altera il ciclo di vita del capello. Un’altra causa possono essere le disfunzioni della tiroide, come l’ipotiroidismo o le tiroiditi autoimmuni, che provocano caduta e assottigliamento. Incidono anche la qualità del sonno e la qualità dell’alimentazione, vedi le diete fai da te con salto dei pasti e senza l’apporto del fabbisogno quotidiano, oppure i pranzi consumati fuori casa in modo scorretto”.

Perciò le consulenze tricologiche partono da una specie di anamnesi?

“Esatto. Mi informo sullo stile di vita, la qualità di sonno, le abitudini alimentari, la familiarità con alcune patologie, l’assunzione di farmaci, le alterazioni ormonali. Tutte le problematiche dei capelli si basano su tre pilastri: ormonale/genetico (tiroide, ovaio policistico…), alimentare e infiammatorio (sia a livello locale, come le dermatiti, sia a livello sistemico, come disbiosi e colon irritabile). C’è chi sotto stress somatizza a carico della pelle ma anche di altri organi, e questo poi si riverbera sul capello. La caduta è una compensazione o un meccanismo di difesa, quando si verifica una problematica che richiede al corpo più energie i capelli iniziano a cadere. Sono le nostre antenne, le nostre sentinelle. Con il tricogramma, che consiste nell’estrazione del capello e l’analisi dei bulbi, possiamo capire esattamente cosa sta succedendo e se ci sono incidenze digestive, nervose, da deperimento fisico o psico-fisico”.

Campanelli d’allarme?

“Quando la caduta è molto intensa e dura più di un mese o due, come per il classico cambio stagionale, o quando la capigliatura comincia a cambiare: i capelli sono di meno, si assottigliano, sono svuotati, noto che facendo la coda il diametro si riduce, non tengono più la piega, non crescono. Allora è il momento di rivolgersi a un esperto”.

Quali sono i nutrienti fondamentali per la salute dei capelli?

“Prevalentemente le proteine (i capelli sono fatti al 90% di proteine), aminoacidi e vitamine che contribuiscono alla sintesi delle proteine, e poi lipidi, acqua e tante fonti di ferro (quindi verdure e frutta secca). Bisogna fare attenzione al tipo di proteine: tante ragazze vegane non si rendono conto che tre cucchiai di fagioli non sono la stessa cosa di una porzione di pesce o di carne e non compensano. Molto importante anche una dieta ricca di antiossidanti, perché se quelli endogeni sono insufficienti e abbiamo un eccesso di radicali liberi si ha un invecchiamento accelerato della struttura del capello”.

Quando sono utili gli integratori?

“Li consiglio spesso in caso di caduta eccessiva e se la capigliatura si sta impoverendo. Alla cura topica associo integratori tricologici con elevate concentrazioni di aminoacidi, oligoelementi, ferro zinco, magnesio, rame e vitamina B6.

In caso di una caduta da stress prolungata, consiglio integratori a base di estratti botanici tricologici con azione antinfiammatoria, antiossidante e protettiva sul follicolo. Meglio evitare il fai da te, o seguire i consigli delle amiche: si rischia di spendere tanto per niente. Inutile anche le cure mordi e fuggi, bisogna sapere perseverare: visto che la fase fisiologica di vita del capello dura 3 mesi, ce ne vogliono almeno 3 o 4 per vedere dei risultati”.

Le buone abitudini per una chioma sana

  1. alimentazione corretta
  2. buona qualità del sonno (la melatonina è fondamentale per ciclo di vita del capelli)
  3. attività fisica, anche non eccessiva
  4. niente fumo e niente alcol

Non possiamo chiudere senza i tips di haircare

lavaggio

“La regola principale è che la cute deve essere pulita. Limitare gli shampoo per paura di provocare la caduta dei capelli è sbagliatissimo. Infatti ogni giorno si depositano sul cuoio capelluto tutta una serie di sostanza ambientali, come le particelle di polvere, oltre al sudore che si porta dietro batteri e sebo. Un altro errore è mettere sia balsamo che maschera ad ogni lavaggio, non ha senso: molto meglio usare la maschera come impacco pre-shampoo, una volta la settimana”.

esfoliazione

“Il secondo step è lo scrub, da effettuare una volta la settimana se la pelle è grassa, ogni 15 giorni se è normale, ogni 3/4 settimane se è secca e sensibile. Non bisogna concentrarsi sulla lunghezza ma sul cuoio capelluto, partendo dai lati, la zona frontale, la nuca e il vertice della testa: massaggiare in modo omogeneo e poi fare un buon risciacquo”.

styling

“I prodotti di styling se non utilizzati bene possono creare un accumulo di sostanze, il cosiddetto build up, sia a livello di stelo che di cuoio capelluto: succede spesso a chi ha i capelli ricci perché tende a usarne parecchi. Piuttosto consiglio di scegliere prodotti multiuso”.

Con la consulenza di Silvia Cecchinato, tricologa e founder del brand dermocosmetico Keramos @silvia_latricologa

#Be healthy